Chianti

Le dolci colline del Chianti

 

La Toscana è situata al centro dell’Italia ed al centro della Toscana, fra Firenze, Siena e Arezzo, troviamo il Chianti – una zona collinare affascinante, nella sua diversità , non meno delle celebri città fra cui è compresa.

Il nome “Chianti”, sinonimo nel mondo anche del suo prestigioso vino, viene usato correntemente per indicare aree di territorio diversamente delimitato. Occorre quindi fare un po’ di chiarezza.

Sotto l’aspetto geografico il Chianti è un terreno di colli medio alti che si estende per quasi venti chilometri (con andamento grosso modo nord-sud-sudest).
Il suo punto più elevato è il Monte San Michele alto 893 metri. E’ bagnato da ben cinque fiumi che ne movimentano la configurazione con le loro vallate: Pesa, Greve, Ombrone, Staggia e Arbia.

Sotto il profilo storico il nome dovrebbe attribuirsi solo ai comuni di GaioleRadda e Castellina(detti appunto “in Chianti”) cioè ai territori che componevano l’antica “Lega militare fiorentina del Chianti” e che aveva per emblema il Gallo Nero.

Più modernamente, anche in virtù della legge sulla denominazione dei vini, con l’espressione “Chianti” si comprendono sia i territori dei tre comuni della “Lega” che quelli fiorentini di San Casciano e Tavernelle nella Val di Pesa, di Greve, e parte di Barberino in Val d’Elsa, nonchè quelli senesi di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi. Solamente i vini prodotti in questi comuni possono fregiarsi del nome “Chianti Classico” e sono contrassegnati dalla celebre etichetta Gallo Nero.

 

Il territorio del Chianti

Visti da una altura, e le alture non mancano, l’argento degli olivi, la verde geometria delle viti, le strade sottolineate dai cipressi, le gialle ginestre ai limiti dei boschi formano quadri tanto suggestivi e armonici da fare supporre un’ unica mente ispiratrice.
Questo basterebbe per invogliare chiunque a conoscere questo territorio, anzi l’ideale visita della Toscana dovrebbe partire dal suo cuore, appunto il Chianti, per poi estendersi alle altre più note località  turistiche che lo circondano, per meglio comprenderle. La viabilità nel Chianti è oggi ottima e le strade fortunatamente non invitano alla velocità, ma a godere il paesaggio in un susseguirsi di saliscendi.

Da Firenze è un ottimo punto di partenza la statale 222 via Chiantigiana Nuova da Ponte a Ema.Da Siena si imbocca la via Chiantigiana Vecchia evitando la superstrada per Firenze, per poi ricongiungersi alla Chiantigiana nuova.

Raccordi interni con località minori favoriscono la scoperta del turista stimolando la sorpresa e la voglia di fermarsi. Non per niente si allude al territorio anche come “Chiantishire” o contea del Chianti per il grande numero di stranieri, ovviamente non solo inglesi, che vi risiedono stabilmente.

Indicare una località del Chianti è fare torto a centinaia di altre, tuttavia non si può non citare la Badia a Passignano, bella e antichissima sede della Lega del Chianti, facilmente raggiungibile anche dalla superstrada Firenze-Siena, il piccolissimo borgo medievale di Volpaia talmente suggestivo da far pensare ad un set cinematografico, e il possente, storico castello di Brolio già  residenza del Gran Barone Ricasoli, inventore della moderna vinificazione.

 

Un pò di storia

L’ antico territorio del Chianti, già etrusco poi romano, ricco di fitti boschi, di acque e di selvaggina aveva un aspetto quasi più montuoso che collinare anche se con cime modeste. Ai margini delle grandi vie di comunicazione, era poco accessibile e questo l’ha in qualche misura posto al riparo dalle grandi invasioni barbariche dopo la caduta dell’Impero romano.

Dal Medioevo al Rinascimento è stato invece un continuo campo di battaglia e scaramucce fra i potenti Comuni delle città di Siena e Firenze, che si contendevano quelle terre. Di questi scontri e battaglie sono fedeli testimoni i molti castelli e borghi fortificati, che si incontrano anche a breve distanza l’uno dall’altro, proprio per il reciproco controllo che le guerre feudali, richiedevano.

Castelli, borghi e piccoli paesi, case coloniche, pievi, ville rinascimentali, spesso seminascosti da boschi e valli, costruiti nella pietra emergevano come elementi naturali del paesaggio: gioielli che in parte si offrono ancora agli occhi di un visitatore più attento.

Quando i signori medievali cessarono di guerreggiare, alcune vallate sono state disboscate e rese adatte all’agricoltura: boschi di castagni e querce, ma anche da campi di olivi e sopratutto di viti. Tutte coltivazioni di qualità altamente specializzate, che contribuiscono ancora oggi alla ricchezza del territorio del Chianti.